! Geologia |
ASSETTO GEOLOGICO STRUTTURALE DELL'ARCO CALABRO-PELORITANO IL BACINO DI CAPO SPARTIVENTO |
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Geologia dell'Aspromonte e Costa Ionica |
da Moretti A. & Guerra I. 1997 fig. 1 - Principali elementi morfotettonici della Calabria |
Il BACINO DI CAPO SPARTIVENTO si trova: in parte lungo il settore emerso del litorale ionico e eei rilievi collinari dell'immediato entroterra , in parte nel tratto di mare che si affaccia verso SE ai piedi dei Rilievi montuosi delle Serre e dell'Aspromonte. Il bacino, insieme ai rilievi oggi emersi dell'Arco Calabro Peloritano ACP, costituirebbe parte del Cuneo di accrezione posto al fronte dell'Arco (fig. 4 Guarnieri P. & Carbone S. 2003). Il moto verso est e sud-est dell'ACP, nel settore afferente ai Massicci delle Serre e dell'Aspromonte (fig. 1 e 2) , avviene lungo le seguenti due principali discontinuità tettoniche trascorrenti :
Al fronte della catena, a partire dall'Oligocene, si è formato il bacino di Piggy Back di Capo Spartivento. Il basamento del bacino è costituito dal complesso metamorfico dell'Unità di Stilo che, a luoghi, conservano una modesta copertura di calcari Giurassici e lembi di marne calcaree con fossili Cretacei (Cenomaniano) |
da Parotto M. & Praturlon A. 2004
Fig. 2 - schema neotettonico dell'Arco calabro-Peloritano |
da Guarnieri P. & Carbone S. 2003 fig. 3 e 4 - Bacini Tirrenici, rapporti con le strutture tettoniche dell'Arco Calabro e del Bacino di Capo Spartivento |
Il fronte di accrezione dell'arco calabro si sviluppa per oltre 100 km a partire dalle coste ioniche per raggiungere la piana abissale che ha profondità di oltre i 3.000 m. Una sezione sismica è rappresentata in figura 5 (Finetti I.R. 2004). Il primo tratto di scarpata è molto ripido: difatti a 10 km dalla costa il fondale si approfondisce fino a 1.000 m di profondità. La scarpata ionica è solcata da profondi canyons come risulta dagli importanti lavori della Geologa Angela Cuppari di Brancaleone (RC) e del geologo Danilo Morelli 2008 figg. 6 e 7. |
da Finetti I.R. 2004 fig. 5 Sezione sismica lungo il cuneo di accrezione dell'Arco Calabro |
Morfobatimetria del Mar Mediterraneo Geol. Angela Cuppari et alii - Cartografia marina - rischi geologici figg. 6 e 7 Morelli D. 2008 - La Cartografia marina: ð Scarica il file PDF |
Uno schema tettonico che illustra i rapporti tra i Bacini del Mar tirreno e del mar Ionio (tratto da Finetti I.R. et alii 1996) è riportato in figura 8. Nella Scheda successiva alcuni elementi sull'evoluzione del bacino di Capo Spartivento e dei rapporti dei litotipi in affioramento lungo la costa ionica e la formazione alloctona della Argille Varicolori (Cretaceo Paleocene inferiore Minzoni n. 1993) |
da Finetti I.R. et alii 1996 Fig. 8 - Schema tettonico del Mediterraneo centrale |
L'EVOLUZIONE DEL BACINO DI CAPO SPARTIVENTO: I RAPPORTI CON LA FORMAZIONE ALLOCTONA DELLE ARGILLE VARICOLORI AVC |
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Nella Pagina "GEOLOGIA ASPROMONTE e COSTA IONICA Brancaleone (RC) e dintorni" si trova la descrizione dei complessi geologici che affiorano ai piedi dell'Aspromonte e afferiscono al Bacino di Capo spartivento. Al di sopra del basamento cristallino si trova una successione sedimentaria che copre l'intervallo di tempo che va dal Giurassico all'attuale. Ovunque ai piedi dell'Aspromonte si trovano valli e colline dove affiorano le cosiddette "argille varicolori" AVC (o argille scagliose, argille caotiche - antisicilidi) sono sedimenti fortemente disturbati per fenomeni di trasporto tettonico e/o di frana sottomarina. Per tale ragione inglobano spesso olistoliti di dimensioni molto variabili di rocce calcareo marnose e quarzoso arenitiche. Contengono inoltre noduli di colore nerastro con superficie cosparsa come da piccole gocce in rilievo. Le AVC si sono sedimentate in un bacino di mare profondo, originariamente posto ad est dell'Arco Calabro e successivamente, per la subduzione della crosta ionica al di sotto di esso, si sono formate delle coltri di ricoprimento che sono sovrascorse, con accavallamenti retro-vergenti, sulle rocce della successione di Stilo capo d'Orlando SCO, sedimentate nel bacino di piggy-back di Capo Spartivento (vedi Geologia di Brancaleone e dintorni). Per approfondimenti vedi: I rapporti tra le AVC e i livelli calcareo marnosi Cretacei (Cenomaniano) nei dintorni di Brancaleone. |
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Formation of piggy-back and foreland basins during an imbricate thrust system development |
Associazioni litologiche e strutturali tipiche delle fasce orogeniche |
Importanti considerazioni sulla sedimentazione, alloctonia ed autoctonia delle Argille Varicolori nell'Appennino meridionale sono contenute nei lavori di Pata O. 1955 e di Sgrosso I. 1988. Quest'ultimo più recente studio evidenzia nel bacino molisano la presenza di un termine inferiore sicuramente alloctono messo in posto nel Messiniano. Distingue inoltre due ulteriori termini autoctoni che sono talvolta cartografati come AVC perchè mostrano caratteristiche litologiche, morfologiche e fenomeni di dissesto simili:
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Come risulta dal lavoro del Prof. Nello Minzoni (Minzoni N. 2005) la prima fase compressiva che ha determinato il retroscorrimento delle AVC è avvenuta nell'Oligocene Rupeliano medio-superiore . La base della successione SCO (conglomerati continentali e sabbie costiere - brecciole calcaree a nummuliti di ambiente litorale) è stata sottoposta localmente ad una successiva fase erosiva a cui ha fatto seguito nel Miocene inferiore Aquitaniano la deposizione di una successione flyschoide che attesta l'approfondimento del bacino che costituiva l'avanfossa dell'area emersa dell'Arco Calabro-Peloritano. Una seconda fase di sovrascorrimento delle AVC sulle torbiditi è avvenuta nell'intervallo Aquitaniano superiore-Burdigaliano inferiore, seguita da una nuova deposizione di flysch nel Burdigaliano (Minzoni N. 2005). L'ultima fase di sovrascorrimento delle AVC si è registrata nel Burdigaliano superiore a cui è seguita una sedimentazione di mare basso Burdigaliano superiore-Langhiano medio superiore (Minzoni N. 2005). Questa successione in Calabria trova correlazioni con il corrispondente Flysch Numidico siciliano (Minzoni N. 2005). Le argille varicolori sarebbero anche spesso sormontate da Depositi Silicoclastici Miocenici DSC, di ambiente di scarpata o base di scarpata, di età Serravalliano-Tortoniana (Cavazza W. et alii 1997). Questa ultima sedimentazione terrigena testimoniano l'avvio della fase di completa emersione dell'area costiera del Bacino di Capo Spartivento che avviene successivamente alla deposizione delle alternanze di marne bianche e grigie del Pliocene denominate "Trubi". |
Principali litotipi in affioramento nel settore emerso del bacino di Capo Spartivento (spiegazione nel testo - vedi sopra) ð LOG-STRATIGRAFICO da: Cavazza W. et alii 1997 - Stratigrafia e sedimentologia della sequenza sedimentaria oligocenico-quaternaria del bacino Calabro-Ionico |
Monaco C. et alii 2002 Fig. 9 - Schema strutturale del margine ionico occidentale |
ALTRE INFORMAZIONI SUI PIU' ANTICHI TERRENI DEL BASAMENTO DEL BACINO DI CAPO SPARTIVENTO SI TROVANO NELLA PAGINA: Nelle figure 9 e 10 si possono vedere altri elementi geologico strutturali di rilievo del settore dell'Arco Calabro in argomento e dei rapporti con i domini geologici circostanti
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Parotto M. Praturlon A. 2004 Fig. 10 - Mappa tettonica e sezione strutturale schematiche lungo l'Arco Calabro |
fig. 11 - Migrazione del fronte della catena Appennino-Arco Calabro-Magrebide |
LA MIGRAZIONE DEL BLOCCO CALABRIDE DAL TIRRENO VERSO LO IONIO Nello studio di Doglioni C. et. Alii 1999 (fig. 11) viene visualizzato lo spostamento del fronte della catena Appennino-Magrebide a partire dall'Oligocene superiore (negli ultimi 23 M di anni). Un ulteriore dettaglio, dell'evoluzione geologico strutturale del Mediterraneo centrale dal Miocene al Pleistocene superiore (ultimi 8 milioni di anni), si può vedere visualizzando in sequenza le figure tratte dal recente studio di Viti M. et alii 2006 VEDI Figura a Destra |
Bibliografia: |
Foglio 264 STAITI della Carta Geologica d'Italia 1:100.000 - Rilevamento 1888-1890 ing. E. Cortese |
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Cavazza W. et alii 1997 - Stratigrafia e sedimentologia della sequenza sedimentaria oligocenico-quaternaria del bacino Calabro-Ionico Boll. SGI 116 (1997) fasc. 1, 51-77, 14 ff. 2 tabb. - SEZIONE - SCHEMA RAPPORTI STRATIGRAFICI Cortese E. 1895-1934 - Descrizione Geologica della Calabria Mem. descr. Carta Geol. d’Italia, IX - Ed. Casa del Libro Roma 1983 - 388 p. 24 fig. - 5 tav. ð ALTRE INFO Cuppari A. et. alii - Morfobatimetria del Mar Mediterraneo Doglioni C. et alii 1999 – On the interference between the early Apennines-Magrebides back arch extention and Alps-Betics orogen in the Neogene Geodynamics of the Western Mediterranean Boll. SGI 118 (1999) fasc. 1, 75-89, 11 ff. Finetti I.R. 2004 - Innovative CROP seismic highlights on mediterranean region in Geology of Italy S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - pp. 131-140 Finetti I.R. et alii 1996 - Il sistema Appennino Meridionale - Arco Calabro - Sicilia nel Mediterraneo Centrale - Studio Geologico e Geofisico Boll. SGI 115 (1996) fasc. 3, 529-559, 12 ff. ð Schema tettonico del mediterraneo centrale Guarnieri P. & Carbone S. 2003 – Assetto geologico e lineamenti morfostrutturali dei bacini plio-quaternari del Tirreno Meridionale Boll. SGI 122 (2003) fasc. 3, 377-386, 9 ff. Minzoni N. et alii 1992 - La Calabria ercinica negli orogeni alpino ed Appennino-Magrebide - Guida alla III escursione del Gruppo di lavoro Paleozoico in Calabria-Aspromonte (25-26 settembre 1990) Boll. SGI 112 (1992) fasc. 1, 131-145, 13 ff. ð Sezioni versante ionico tra cui Ferruzzano Bruzzano Minzoni N. 1993 - Le Catene Alpina e Appenninica nella Calabria centro-meridionale: possibili rapporti con la Calabria settentrionale e con i Peloritani (Sicilia) Boll. SGI 112 (1993) fasc. 1, 15-30, 11 ff., 1 tav. ð Sezioni e mappe strutturali klippen Unità di Stilo Minzoni N. 2005 - Pulsating and space time tectono sedimentary cycle in south east Calabria from Rupelian to Langhian age. Rend. SGI, 1 (2005), Nuova serie, 140-141 Monaco C. et. alii 2002 - Sudden change in the late quaternary tectonic regime in estern Sicily: evidence from geological geomorphological features Boll. SGI vol. spec. n. 1 2002 parte II - 901-913 10 ff., 1 tab. Morelli D. 2008 - La Cartografia marina: ricerche ed applicazioni orientate ai rischi geologico ambientali in aree Campione Tesi di Dottorato di ricerca in Scienze Ambientali Ambiente fisico marino e costiero XX ciclo Univ. Studi di Trieste Dip.to di Scienze Geologiche Ambientali e Marine IL Mar Ligure - L'arco Calabro ð Scarica il file PDF Parotto M. & Praturlon A. 2004 - The Southern Alpine Arc in Geology of Italy S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - pp. 33-58 - 16 ff. Pata O. 1955 - LE ARGILLE SCAGLIOSE DEL VERSANTE SUD ORIENTALE DELLA CALABRIA – ULTERIORE GIACITURA, GENESI, CRONOLOGIA, TETTONICA Bollettino Servizio Geologico d’Italia Vol…?, fasc. 1° pp. 59-112, ff. 30, tav. 2 Roma 1955 (Fotocopie) Seguenza G. 1882 - STUDI GEOLOGICI E PALEONTOLOGICI SUL CRETACEO MEDIO DELL’ITALIA MERIDIONALE Atti Regia Accademia dei Lincei – Memorie Fisiche, Serie 3a, Vol.12, 1881-82, pp. 65-213, Tav. 21 ð Copertina - Prefazione Pag. 1 - Pag 2. BIBLIOTECA ACCADEMIA DEI LINCEI ROMA Collocazione MON 5/D (3 feb 1878 - costituzione geologica - Fotocopie del testo e delle Tavole: II “carta geologica da Bianco a Capo Spartivento” , III, IV, XVI, XVII, XVIII, XIX) Sgrosso I. 1988 - Le Argille Varicolori del bacino Molisano. Boll. SGI 107 (1988) fasc. 2, 431-436, 3 ff. (Importanti considerazioni sulla sedimentazione, alloctonia ed autoctonia della successione argillosa nell'Appennino meridionale) Viti M. et alii 2006 - Quaternary geodynamics deformation pattern in the southern Appennines Boll. SGI 125 (2006) fasc. 3, 273-291, 6 ff. fig. 2 evoluzione plio-quaternaria del Mediterraneo centrale - fig. 4 principali lineamenti tettonici dell'Appennino centro settentrionale e zona peri-Adriatica, fig. 6 Campo di velocità geodetiche nel Med. centr. |
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