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GEOLOGIA DEL MAR TIRRENO Geologia del Mediterraneo |
aggiornato al 03/12/2011 webmaster Isidoro Bonfa' - ® Diritti Riservati |
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da Boccaletti M.& Danieli P.1982 Fig. 1 Schema Tettonico dell'area Mediterranea
APPROFONDIMENTI: (modif. da Lemoine 1978) Dip. geodesia e Geologia Univ. di Palermo |
Lo Schema Tettonico dell'Area Mediterranea di fig. 1 (Boccaletti M.& Danieli P. 1982) evidenzia come il Mar tirreno sia delimitato ad ovest dalla microzolla sardo-corsa, ad est dall'edificio appenninico. A sud è delimitato dalle propaggini occidentali della Catena Magrebide (nord Africa) che si estende in mare a sud della Sardegna e prosegue in Sicilia (fig. 4 - Finetti I.R. et alii 1996). La Catena Magrebide viene interrotta in sicilia dalla Linea di Taormina, anch'essa trascorrente destra (fig. 3 Finetti I.R. 2004) a nord-est della quale si trovano i terreni dell'Arco Calabro-Peloritano che si saldano lungo la linea di Sangineto all'Appennino meridionale lucano. La prosecuzione della Catena Magrebide si ritrova nel mar Ionio al fronte dell'Arco Calabro-Peloritano e più a nord si salda con la catena appenninica (fig. 4 Finetti I.R. et alii 1996). Il limite nord dell'Arco Calabro-Peloritano è rappresentato dalla linea di Palinuro, importante trascorrente sinistra (fig. 4 - Finetti I.R. et alii 1996) che dal Mar Tirreno prosegue verso est ed in Calabria prende il nome di Linea Cetraro-Rossano o linea di Sangineto. Il Mar Tirreno si è formato dopo la rotazione della Microzolla Sardo-Corsa e l'apertura ad ovest di essa del Bacino Balearico; quest'ultimo è delimitato a sud-ovest dalla importante discontinuità tettonica denominata Faglia Nord-Balearica NBFZ fig. 2 (Gueguen et alii 2010). Il margine meridionale del Bacino Tirrenico è rappresentato da una altrettanto importante discontinuità tettonica litosferica denominata South Tyrrenian Strike-Slip Duplex (STSSD), continuazione verso sud della NBFZ, formata da due importanti trascorrenti destre (fig. 2 Gueguen et alii 2010):
Questo sistema di faglie è impostato sulla prosecuzione a mare della catena magrebide nord africana la cui struttura ben evidenziata dalle esplorazioni geofisiche dei profili CROP che hanno permesso la ricostruzione dello schema tettonico di figura 3 (Finetti I.R. 2004).
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Gueguen et alii 2010 fig. 2 Schema strutturale del Mediterraneo centrale |
Finetti I.R. 2004 fig. 3 - Schema tettonico del Mar Tirreno e delle province geologiche circostanti |
APERTURA DEL TIRRENO: MIGRAZIONE DELL'ARCO CALABRO PELORITANO, TETTONICA DISTENSIVA E VULCANISMO L'Arco Calabro-Peloritano è un frammento di crosta continentale del Dominio Kabilide (fig. 4), distaccatosi dalla microzolla Sardo-Corsa per effetto dell'apertura ed oceanizzazione del Tirreno che è avvenuta a partire dal Miocene. La microzolla Calabro-Peloritana, nella migrazione verso est - sud est avrebbe quindi coperto una distanza di circa 300 km nell'intervallo di tempo di circa 19 Ma intercorso tra il Miocene inferiore (Burdigaliano) ed oggi (fig. 5 Cirrincione R. et alii 1995) con una velocità di migrazione di circa 1,6 cm/anno. Tale moto ha visto ad ovest della microzolla Calabro Peloritana:
Tutto il Margine tirrenico della penisola è stato interessato da una tettonica distensiva che ha prodotto lungo tale margine da nord a sud diffusi fenomeni vulcanici fig. 5 (Locardi E. 1982):
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Finetti I.R. et alii 1996 Fig. 4 - Schema tettonico del Mediterraneo centrale |
Locardi E. 1982 Fig. 5 - Magmatismo area Tirrenica e Peritirrenica Savelli C. 2002 Fig. 6 - lineamenti tectono-magmatici del Tirreno |
ATTIVITA' VULCANICA E TETTONICA - OCEANIZZAZIONE Negli ultimi 8 Ma, a partire dal Miocene superiore, l'attività tettonica lungo le principali dislocazioni trascorrenti del M. Tirreno ha prodotto le manifestazioni vulcaniche rappresentate in fig. 6 (Savelli C. 2002). La Faglia 41°NORD che delimita a nord l'area più profonda del Bacino Tirrenico si estende da ovest verso est interessando:
La piana abissale Tirrenica si estende al di sotto dell'isobata 3.000 m ed è costituita dai due bacini oceanizzati :
Il limite sud della piana abissale del Tirreno corre lungo la linea tettonica UEL con un vulcanismo che, in modo analogo alla precedente, vede ubicati i termini più antichi dei rilievi subacquei sottomarini ad ovest e, sempre più recenti ad est:
L'assetto morfo-strutturale del M. Tirreno è delineato dagli elementi tettonici descritti. In fig. 7 (Wezel F.C. 1982) è rappresentato il Tirreno centro-settentrionale dove, tra i vari elementi, è ben riconoscibile la Faglia 41° Nord. Nella fig. 8 (Curzi P.V. et alii 2005) si evidenzia A: la Scarpata del Selli, denominata Central Foult (fig. 7) che costituisce il limite ovest del bacino Magnaghi-Vavilov, e B: Scarpata del Sartori che corrisponde alla trascorrente sinistra Palinuro-Ventotene, che limita ad est lo stesso Bacino. |
Wezel F.C. 1982 Fig. 7 - Schema prospettico del Tirreno centro settentrionale Curzi P.V. et alii 2005 Fig. 8 - Morfologia del M.Tirreno A: Scarpata del Selli - B: Scarpata del Sartori
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Finetti I.R. 2006 fig.9 - SEZIONE LITOSFERICA lungo il Mar Tirreno settentrionale: Mar Balearico-Appennino sett.-Adriatico CROP M-12A/CROP03/M-16 |
Le strutture crostali profonde del Tirreno settentrionale (al confine con il Mar Ligure) ed i rapporti tra la placca Adriatica ed il blocco Sardo-corso sono rappresentati nella fig. 9: Sezione Litosferica Mar Balearico-Appennino settentrionale-Adriatico, ricavata dalle sezioni crostali CROP M-12A/CROP03/M-16 (Finetti I.R. 2006). |
EVOLUZIONE PALEOGEOGRAFICA Burdigaliano (19 Ma Miocene inferiore) - attuale |
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da Cirrincione R. et alii 1995 Fig. 9 - Evoluzione del Mediterraneo Centrale tra 19 e 5 M anni |
FASE MIOCENE-PLIOCENE INFERIORE Apertura del Tirreno settentrionale-inizio dell'apertura del bacino Magnaghi-Vavilov Una ricostruzione paleogeografica che mostra le fasi di apertura del Mar Tirreno, dal Miocene al Pliocene inferiore è rappresentata in figura 9 (Cirrincione R. et alii 1995) nei tre momenti:
FASE MIOCENE SUPERIORE PLEISTOCENE Apertura dei due bacini oceanizzati Uno ricostruzione più recente in cui si evidenziano i principali lineamenti tettonici attivi dal Miocene Superiore al Pleistocene si ritrova nello studio di figura 9 (Mantovani E. et alii 2007), lavoro in cui si riportano le evidenze primarie sul meccanismo genetico del sistema fossa-arco-retroarco Tirreno-Appenninico dalle sezioni sismiche CROP. |
Mantovani E. et alii 2007 Fig. 10 -Modello di estrusione Mio-Pleistocenica nel Mediterraneo centrale |
Bibliografia: Bernini M. et alii 1990 - Episodi compressivi neogenico-quaternari nell'area estensionale Tirrenica nord-orientale. Dati in mare e a terra. Mem. SGI 45 (1990) parte 1°, 577-589, 5 ff., 1 tav. Boccaletti M. e Danieli P. 1982 - Il Sistema Regmatico Neogenico Quaternario nell'area mediterranea: Esempio di Deformazione Plastico/Rigida Post-collisionale Mem. SGI 24 (1982) 465-482, 15 ff., 1 tav. ð Schema tettonico dell'area Mediterranea Curzi P.V. et alii 2005 - Generation handover in the Italian marine geology: From Raimondo Selli to Renzo Santori Boll. SGI 125 vol. spec n. 4 (2005) , 135-140, 1 ff. Finetti I.R. et alii 1996 - Il sistema Appennino Meridionale - Arco Calabro - Sicilia nel Mediterraneo Centrale - Studio Geologico e Geofisico Boll. SGI 115 (1996) fasc. 3, 529-559, 12 ff. ð Schema tettonico del mediterraneo centrale Finetti I.R. 2004 - Innovative CROP seismic highlights on mediterranean region S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - Geology of Italy - pp. 131-140 ð Schema tettonico del Mar Tirreno e delle province geologiche circostanti Finetti I.R. 2006 - Basic regional crustal setting and superimposed local pluton-intrusion-related tectonics in Larderello-M.Amiata geothermal province, from integrated CROP seismic data Boll. SGI 125 (2006) fasc. 1, 117-146, 24 ff. ð Fig. 24 SEZIONE LITOSFERICA Mar Balearico-Appennino sett.-Adriatico Gueguen et alii 2010 - The south Tyrrhenian sea margin: an example of lithospheric scale strike-slip duplex Ital.J.Geosci. vol. 129 n. 3 (2010) , 496-505, 7 figs. Illies J.H. 1981 - Mechanism of graben formation Tectonophysics, 73,249-266 Locardi E. (1982) - Individuazione delle strutture sismogenetiche dall'esame della evoluzione vulcano-tettonica dell'Appennino e del Tirreno Mem. SGI 24 (1982) P.te 3a, p.569-596 , 16 ff. Mantovani E. et alii 2007 - Major evidence on the driving mechanism of the Tyrrenian-Apennines arc-trench-back arc system from CROP seismic data Ital.J.Geosci. vol. 126 n. 3 (2007) , 459-471, 10 figs. Savelli C. 2002 - Tectono-magmatic lineaments and subduction in the central Mediterranean and southern Italy during the past 8 Ma Boll. SGI 121 (2002) fasc. 2, 231-242, 5 ff. 2 tabb. ABSTRACT Turco E. et. alii 1990 - La tettonica plio-pletstocenica del confine calabro-lucano: modello cinematico Mem. SGI 45 (1990) parte 1°, 519- 529, 9 ff. Wezel F.C. 1982 - The Tyrrhenian sea: a rifted krikogenic-swell basin Mem. SGI 24 (1982) P.te 3a, p.531-568 , 13 ff.
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APPROFONDIMENTI
. APPUNTI DI GEOLOGIA REGIONALE a cura del Prof. Raimondo Catalano Dip. geodesia e Geologia Univ. di Palermo
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