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MICROZOLLA ADRIATICA Geologia del Mediterraneo |
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da Viti M. et alii 2006 Fig. 1 attività sismica e moti relativi delle zolle nel Med. centrale |
La Placca Adriatica (o Microzolla Apula) costituisce l'avampaese delle catene montuose che si sono strutturate ai suoi margini fig. 2 e che sono:
La sezione litosferica CROP M-16 lungo la direttrice Pesaro - Istria (traccia in fig. 3 da Del Ben A. 2002) evidenzia ad ovest i fronti esterni dei sovrascorrimenti appenninici che coinvolgono i terreni del Pliocene e, ad est, il fronte di accavallamento della Piattaforma carbonatica Istriana Meso-Cenozoica. Sul fronte degli scorrimenti appenninici si rilevano gli spessori massimi dei sedimenti quaternari deposti nel Mar Adriatico. Il moto della microzolla verso nord è ben rappresentato nella fig. 1 a sinistra e con maggior dettaglio nella figura 5 (Viti M. et alii 2006). I meccanismi focali dei terremoti superficiali (di prof. fino a 40 km - fig. 9 e fig. 11) indicano che attualmente gli sforzi e gli spostamenti sono di compressione e trascorrenza sia lungo il margine settentrionale della placca, sia ad est nel settore delle Dinaridi. Dal lato ovest si rileva compressione e trascorrenza al fronte settentrionale Appenninico mentre si hanno fenomeni distensivi lungo tutta la catena montuosa Appenninica con moti in prevalenza verticali ricollegabili anche ai fenomeni di assestamento isostatico. |
da Viti M. et alii 2006 Fig. 2 Principali lineamenti tettonici dell'Appennino centro settentrionale e zona peri-Adriatica |
da Del Ben A. 2002 GVisualizza la sezione litosferica Fig. 3 Sezione litosferica lungo la direttrice Pesaro - Istria |
Come si rileva dalla figura 4, tratta dal lavoro di Mantovani E. 1991, il moto verso nord della zolla Adriatica è condizionato non solo da dall'interazione con la Placca Africana (che com'è noto spinge da sud) ma anche con quella della Microzolla Egea che si muove, con elevate velocità, verso sud ovest (cfr. figura 5 in basso - Viti M. et alii 2006). Fig. 4 -Zolla Adriatica nel contesto strutturale del Mediterraneo Centrale |
da Viti M. et alii 2006 Fig. 5 Campo di velocità geodetica nel Mediterraneo centrale |
da Finetti I. 1982 Fig. 6 Schema geologico strutturale del Mediterraneo centrale |
La Microzolla Egea, che costituisce parte del margine meridionale della microplacca Adriatica, con il suo moto verso SW, determina significativi fenomeni di sovrascorrimento sul settore crostale ionico in corrispondenza del prisma di accrezione al fronte dell'Arco Ellenico (Finetti I. 1982). Il confine meridionale della Zolla Adriatica può essere visualizzato nella figura 6 (Finetti I. 1982) in cui si evidenziano i rapporti con l'Arco Calabro e l'Arco Ellenico. Da rilevare il limite tra la piattaforma mesozoica Apula (Puglia meridionale) e la Piana abissale dello Ionio che è costituito da ripide scarpate impostate su importanti faglie dirette che separano la crosta continentale Apula da quella oceanica ionica, analogamente a quanto avviene nello ionio occidentale lungo la scarpata del plateau Ragusano Maltese. Uno schema dell'evoluzione geologico strutturale dal Miocene al Pleistocene superiore è rappresentata negli schemi di cui alla figura 7 (Viti M. et alii 2006). |
da Viti M. et alii 2006 Fig. 7 -Evoluzione strutturale Mio-Pleistocenica nel Mediterraneo centrale |
da Carminati et alii 2004 Figg. 8 e 9 - Terremoti e meccanismi focali nel Mediterraneo centrale |
Da rilevare la compressione (figg. 9 e 10) ed il moto di trascorrenza destra (figg. 8 e 11) che si ha in corrispondenza della faglia delle Tremiti. Questa rappresenta una importante discontinuità litosferica (fig. 12) che trovava con ogni probabilità prosecuzione strutturale nel Mar Tirreno con l'importante faglia 41° nord che separa il Tirreno settentrionale da quello meridionale. Oggi la faglia delle Tremiti si trova sostata posta più a nord rispetto alla discontinuità tirrenica per l'effetto complessivo di trascorrenza sinistra che consente il moto differenziale tra la zolla Adriatica ed il dominio tirrenico con differenti direzioni e velocità come rilevabile dai vettori riportati in fig. 5. |
Mele G. et alii 1990 Figg. 10 e 11 - Terremoti nel Mediterraneo centrale e meccanismi focali a lungo i margini della Zolla Apula. |
Scrocca D. et alii 2006 fig. 12 Schema tettonico dell'Appennino settentrionale e centro-meridionale - la discontinuità litosferica lungo la faglia delle Tremiti |
La collisione tra la microzolla Sardo-Corsa e quella Adriatica ha prodotto la subduzione di litosfera continentale che si evidenzia in corrispondenza dello slab adriatico (fig. 12). Il fenomeno compressivo che ha prodotto questa subduzione ha determinato una flessione con inarcamento litosferico in corrispondenza del Mar Adriatico (avampaese delle catene Appenninica e Dinaride) come si può osservare in figura 13 e figura 14 tratte dal lavoro di Ricchetti G. & Mongelli F. 1980. Il bacino Adriatico, al di sopra del basamento cristallino, ha una successione sedimentaria che si è deposta a partire dal Triassico. I livelli basali sono costituiti da depositi terrigeni continentali, in area bradanico-murgiana, e da livelli di dolomie con anidriti e gessi in area adriatica (fig. 14). |
da Ricchetti G. & Mongelli F. 1980 Fig. 13 Schema dinamico della flessione della Microzolla Apula Fig. 14 - L'inarcamento della Microzolla Apula nel Mar Adriatico |
Ortolani F. & Pagliuca S. 1988 fig. 15 Modello strutturale e rapporti con gli stress appenninici |
Un modello strutturale che ben rappresenta i rapporti tra il regime di stress tettonico del dominio appenninico, che determina il sollevamento della catena e la presenza in superficie di prevalenti evidenze di sistemi di faglie dirette è riportato in figura 15. Nella successiva figura 16 si riporta uno schema tettonico dell'intera Area Mediterranea che evidenzia i principali lineamenti tettonici determinati dalla collisione ed i moti relativi tra la Placca Europea e quella Africana. Ulteriori dettagli nella pagina sull'assetto geologico strutturale dell'Italia, come inserita e del complesso dominio Mediterraneo: GEOLOGIA E ASSETTO STRUTTURALE DELL'ITALIA E DELLE CATENE A MARGINE DEL MAR MEDITERRANEO |
da Boccaletti M.& Danieli P.1982 Fig. 16 Schema Tettonico dell'Area Mediterranea |
Finetti I.R. 2006 fig.17 - SEZIONE LITOSFERICA : Mar Balearico-Appennino sett.-Adriatico CROP M-12A/CROP03/M-16 |
In Fig. 17 è rappresentata la Sezione Litosferica Mar Balearico-Appennino settentrionale-Adriatico ricavata dalle sezioni crostali CROP M-12A/CROP03/M-16, che evidenzia i rapporti tra la placca Adriatica ed il blocco Sardo-corso (Finetti I.R. 2006). |
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Bibliografia: Boccaletti M. e Danieli P. 1982 - Il Sistema Regmatico Neogenico Quaternario nell'area mediterranea: Esempio di Deformazione Plastico/Rigida Post-collisionale Mem. SGI 24 (1982) 465-482, 15 ff., 1 tav. ð Schema tettonico dell'area Mediterranea Carminati et alii 2004 - Alps vs Apennines S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - Geology of Italy - pp. 141-151, 9 ff. Del Ben A. 2002 - Interpretation of the CROP M-16 seismic section in the Central Adriatic Sea Mem. SGI 57 (2002), 327-333, 7 ff. Finetti I. 1982 - Structure, stratigraphy and evolution of central Mediterranean Boll. di geofis. teor ed Appl Vol. 24 n.96 (1982) 247-312, 34 ff., 3 tav. f.t. Finetti I.R. 2006 - Basic regional crustal setting and superimposed local pluton-intrusion-related tectonics in Larderello-M.Amiata geothermal province, from integrated CROP seismic data Boll. SGI 125 (2006) fasc. 1, 117-146, 24 ff. ð Fig. 24 SEZIONE LITOSFERICA Mar Balearico-Appennino sett.-Adriatico Mantovani E. 1991 - La valutazione della pericolosità sismica in Italia. Le Scienze quaderni 59 (aprile 1991), 51-59, 9 ff. Mele G. et alii 1990 - Sismotettonica dell'Area Adriatica. Mem. SGI 45 (1990) parte 1°, 233-241, 4 ff., 1 tab. Ortolani F. & Pagliuca S. 1988 - Evidenze strutturali e geomorfologiche di tettonica compressiva quaternaria al margine orientale della catena sudappenninica Mem. SGI 41 (1988), 1219-1227, 5 ff. Scrocca D. et alii 2006 - Arretramento dello slab adriatico e tettonica compressiva nell'Appennino centro-settentrionale. Rend. SGI 2 (2006), Nuova Serie, 180-181, 2 ff. Ricchetti G. & Mongelli F. 1980 - Flessione e campo gravimetrico della Micropiastra Apula Boll. SGI 99 (1980), fasc 4, 431-436, 5 ff. Viti M. et alii 2006 - Quaternary geodynamics deformation pattern in the southern Appennines Boll. SGI 125 (2006) fasc. 3, 273-291, 6 ff.
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APPROFONDIMENTI
. APPUNTI DI GEOLOGIA REGIONALE a cura del Prof. Raimondo Catalano Dip. geodesia e Geologia Univ. di Palermo
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