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MEDITERRANEO

Assetto Geotettonico ed evoluzione

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di isidoro bonfà

aggiornato al 30/04/2011

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cronostratigrafia

ð Appunti e Notizie

CARTOGRAFIA GEOLOGICA

LINKS UTILI

 

Ortolani F. & Pagliuca S. 1988

fig. 13 Modello strutturale e rapporti con gli stress appenninici

 

da Boccaletti M.& Danieli P.1982

Fig. 14 Schema Tettonico dell'Area Mediterranea

da Finetti I. 1982

Fig. 8 Schema geologico strutturale del Mediterraneo centrale

La Microzolla Egea, che costituisce parte del margine meridionale della microplacca Adriatica, con il suo moto verso SW, determina significativi fenomeni di sovrascorrimento sul settore crostale ionico in corrispondenza del prisma di accrezione al fronte dell'Arco Ellenico (Finetti I. 1982).

Il confine meridionale della Zolla Adriatica può essere visualizzato nella figura 8 (Finetti I. 1982) in cui si evidenziano i rapporti con l'Arco Calabro e l'Arco Ellenico.

Da rilevare il limite tra la piattaforma mesozoica Apula (Puglia meridionale) e la Piana abissale dello Ionio che è costituito da ripide scarpate impostate su importanti faglie dirette che separano la crosta continentale Apula da quella oceanica ionica, analogamente a quanto avviene nello ionio occidentale lungo la scarpata del plateau Ragusano Maltese.

Uno schema dell'evoluzione geologico strutturale dal Miocene al Pleistocene superiore è rappresentata negli schemi di cui alla figura 9 (Viti M.  et alii 2006).

da Viti M.  et alii 2006

Fig. 9 -Evoluzione strutturale Mio-Pleistocenica nel Mediterraneo centrale

Scrocca D. et alii 2006

fig. 10 Schema tettonico dell'Appennino settentrionale e centro-meridionale - la discontinuità litosferica lungo la faglia delle Tremiti

Da rilevare la compressione (fig. 7) ed il moto di trascorrenza destra (fig. 7 e fig. 10) che si ha in corrispondenza della faglia delle Tremiti. Questa rappresenta una importante discontinuità litosferica che trovava prosecuzione nel Mar Tirreno lungo la faglia 41° nord, oggi posta più a sud per  l'effetto del moto relativo tra la zolla Adriatica ed il dominio tirrenico.

La collisione tra la microzolla Sardo-Corsa e quella Adriatica ha prodotto la subduzione di litosfera continentale in corrispondenza dello slab adriatico (fig. 10).

Il fenomeno compressivo che ha prodotto questa subduzione ha determinato una flessione con inarcamento litosferico in corrispondenza del Mar Adriatico (avampaese delle catene Appenninica e Dinaride)   come si può osservare dalle due figure tratte dal lavoro di Ricchetti G. & Mongelli F. 1980 a destra.

Il bacino Adriatico, al di sopra del basamento cristallino, ha una successione sedimentaria che si è deposta a partire dal Triassico. I livelli basali sono costituiti da depositi terrigeni continentali, in area bradanico-murgiana, e da livelli di dolomie con anidriti e gessi in area adratica (fig. 12).

da Ricchetti G. & Mongelli F. 1980

Fig. 11 Schema dinamico della flessione della Microzolla Apula

Fig. 12 - L'inarcamento della Microzolla Apula nel Mar Adriatico

Bibliografia:

Boccaletti M. e Danieli P. 1982 - Il Sistema Regmatico Neogenico Quaternario nell'area mediterranea: Esempio di Deformazione Plastico/Rigida Post-collisionale

Mem. SGI 24 (1982) 465-482, 15 ff., 1 tav. ð Schema tettonico dell'area Mediterranea

Carminati et alii 2004 - Alps vs Apennines

S.G.I. special volume for IGC 32 Florence 2004 - Geology of Italy - pp. 141-151, 9 ff.

Del Ben A.  2002 - Interpretation of the CROP M-16 seismic section in the Central Adriatic Sea

Mem. SGI 57 (2002), 327-333, 7 ff.

Finetti I. 1982 - Structure, stratigraphy and evolution of central Mediterranean

Boll. di geofis. teor ed Appl Vol. 24 n.96 (1982) 247-312, 34 ff., 3 tav. f.t.

Mantovani E. 1991 - La valutazione della pericolosità sismica in Italia.

Le Scienze quaderni 59 (aprile 1991), 51-59, 9ff.

Ortolani F. & Pagliuca S. 1988 - Evidenze strutturali e geomorfologiche di tettonica compressiva quaternaria al margine orientale della catena sudappenninica

Mem. SGI 41 (1988), 1219-1227, 5 ff.

Scrocca D. et alii 2006 - Arretramento dello slab adriatico e tettonica compressiva nell'Appennino centro-settentrionale.

Rend. SGI 2 (2006), Nuova Serie, 180-181, 2 ff.

Ricchetti G. & Mongelli F. 1980 - Flessione e campo gravimetrico della Micropiastra Apula

Boll. SGI 99 (1980), fasc 4, 431-436, 5 ff.

Viti M.  et alii 2006   - Quaternary geodynamics deformation pattern in the southern Appennines

Boll. SGI 125 (2006) fasc. 3,  273-291, 6 ff.

Boccaletti M. et alii 1990 - The Gibiltair Arc: an exemple of neoalpine arcuate deformation connected with ensialic shear zone

Mem. SGI 45 (1990) parte 1°, 409-423, 9 ff.

Bortolotti et. alii 1990 - Mesozoic evolution of Western Tethys and Europa/Iberia/Adria Plate junction

Mem. SGI 45 (1990) parte 1°, 393-407, 5 ff. 1 tab.

Illies J.H. 1981 - Mechanism of graben formation

Tectonophysics, 73,249-266

Turco E. et. alii 1990 - La tettonica plio-pletstocenica del confine calabro-lucano: modello cinematico

Mem. SGI 45 (1990) parte 1°, 519- 529, 9 ff.

 

 

 

 

APPROFONDIMENTI

 

. APPUNTI DI GEOLOGIA REGIONALE

a cura del Prof. Raimondo Catalano

Dip. geodesia e Geologia Univ. di Palermo

 

STRATIGRAFIA e paleont.

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